La capacità di un elemento di cedere i suoi elettroni più esterni per formare ioni positivi si manifesta nell'energia fornita ai suoi atomi sufficiente a rimuovere gli elettroni da essi. Questa energia è conosciuta come Energia di Ionizzazione. In parole povere, l'Energia di Ionizzazione è l'energia fornita a un atomo o molecola isolati per eliminare il suo elettrone valenza meno legato, formando così un ione positivo. La sua unità di misura è elettron-volt eV o kJ/mol e viene misurata in un tubo a scarica elettrica in cui un elettrone ad alta velocità collide con un elemento gassoso per espellere uno dei suoi elettroni. Minore è l'Energia di Ionizzazione (IE), maggiore è la capacità di formare cationi.
Questo può essere spiegato con il modello atomico di Bohr, in quanto considera un atomo simile all'idrogeno in cui un elettrone ruota intorno a un nucleo carico positivamente a causa della forza di attrazione coloumbiana e l'elettrone può avere solo livelli di energia fissi o quantizzati. L'energia di un elettrone nel modello di Bohr è quantizzata e data come segue :
Dove, Z è il numero atomico e n è il numero quantico principale dove n è un intero. Per un atomo di idrogeno, l'Energia di Ionizzazione è 13,6 eV.
L'Energia di Ionizzazione (eV) è l'energia richiesta per portare l'elettrone da n = 1 (stato fondamentale o stato più stabile) all'infinito. Pertanto, prendendo 0 (eV) come riferimento all'infinito, l'Energia di Ionizzazione può essere scritta come :Il concetto di Energia di Ionizzazione supporta le prove del modello atomico di Bohr che l'elettrone può ruotare intorno al nucleo in livelli di energia fissi o discreti o gusci rappresentati dal numero quantico principale 'n'. Man mano che il primo elettrone si allontana dalla vicinanza del nucleo positivo, è necessaria una maggiore energia per rimuovere l'elettrone successivo meno legato, poiché la forza elettrostatica di attrazione aumenta, cioè, la seconda Energia di Ionizzazione è maggiore della prima.
Ad esempio, la prima energia di ionizzazione del Sodio (Na) è data come :
E la sua seconda Energia di Ionizzazione è
Quindi, IE2 > IE1 (eV). Questo è vero anche se ci sono K ionizzazioni, quindi IE1 < IE2 < IE3……….< IEk
I metalli hanno un'energia di ionizzazione bassa. Un'energia di ionizzazione bassa implica una migliore conduttività dell'elemento. Ad esempio, la conduttività dell'Argento (Ag, numero atomico Z = 47) è 6,30 × 107 s/m e la sua Energia di Ionizzazione è 7,575 eV e per il Rame (Cu, Z = 29) è 5,76 × 107 s/m e la sua Energia di Ionizzazione è 7,726 eV. Nei conduttori, l'energia di ionizzazione bassa causa la mobilità degli elettroni attraverso la rete carica positivamente, formando una nuvola di elettroni.
Nella tavola periodica, la tendenza generale è che l'Energia di Ionizzazione aumenta da sinistra a destra e diminuisce dall'alto verso il basso. Quindi, i fattori che influenzano l'energia di ionizzazione possono essere riassunti come segue:
Dimensione dell'Atomo: L'Energia di Ionizzazione diminuisce con la dimensione dell'atomo perché, man mano che il raggio atomico aumenta, la forza di attrazione coloumbiana tra il nucleo e l'elettrone più esterno diminuisce e viceversa.
Effetto Schermo: La presenza di elettroni dello strato interno scherma o indebolisce la forza di attrazione coloumbiana tra il nucleo e gli elettroni dello strato di valenza. Pertanto, l'energia di ionizzazione diminuisce. Il numero di elettroni interni significa maggiore schermatura. Tuttavia, nel caso dell'oro, l'Energia di Ionizzazione è maggiore dell'argento, nonostante la dimensione dell'oro sia maggiore dell'argento. Ciò è dovuto alla debole schermatura offerta dagli orbitali d e f interni nel caso dell'oro.
Carica Nucleare: Più alta è la carica nucleare, più sarà difficile ionizzare l'atomo a causa di una maggiore forza di attrazione tra il nucleo e gli elettroni.
Configurazione Elettronica: Più stabile è la configurazione elettronica dell'atomo, più difficile sarà estrarre un elettrone e quindi maggiore sarà l'Energia di Ionizzazione.
Fonte: Electrical4u
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